per chi è curioso c’è … PEDAGOGIA 0-99

Sei atterrato/a in un contenitore speciale, perché?

qui sfogli qua e la le mie avventure pedagogiche, hai una possibilità di esplorare e creare un magnifico futuro costruito a passo danzante, entrando in storie educative all’avanguardia per uscirne più ricchi e aggiornati

sei qui per saper vedere con gli occhi di altri e scoprire sempre aspetti pedagogici divergenti, così da allargare i propri confini, grazie a quel pizzico di curiosità capace di sviluppare creatività, immaginazione e fantasia con sguardi RI-BELLI nell’esplorare l’ignoto

benvenuto e benvenuta qui e un giorno, chissà anche in qualche dove 😉

Panel 1

PODCAST

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inizio il 09.09.2019 e passo dopo passo voglio condividere storie, idee e consigli sul mondo della Scuola e di tutte le realtà educative capaci di trasformare gli esseri umani in persone migliori

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#zero introduzione | Pedagogia 0-99

Panel 2

Chi sono

pedagogista curiosa, capace di attivare sperimentazioni educative

attingo qua e la per costruire, insieme a chi lo richiede, un ambiente stimolante per lo sviluppo del bambino e dell’adolescente al fine di sviluppare un buon cittadino, in una visione di insieme che tiene conto dell’arco temporale 0 a 99 anni

da oltre 30 anni esploro, con studi specifici e con esperienze professionali, l’età evolutiva dell’individuo con l’intento di essere da supporto e da stimolo

ogni percorso intrapreso ha contribuito a costruire quella che sono e il mio CV è carico di vissuto per i più curiosi qui la versione online e in poche parole sono una:

  • Formatrice di processi educativi ed evolutivi della prima infanzia
  • Progettista di iniziative socio-culturali relative a nuovi apprendimenti
  • Coordinatrice pedagogica per scuole e spazi museali

dal 2010 al 2023 Presidente dell’Associazione di Promozione Sociale DRITTO E ROVESCIO APS di Borgo San Lorenzo (Firenze) promuove e realizza progetti socio-educativi e culturali in connessione con i molteplici linguaggi comunicativi ed espressivi, rivolti a tutti coloro che sono interessati a temi trasversali come l’ambiente e il potenziale dei materiali attraverso il loro riuso creativo. DRITTO E ROVESCIO APS era un associazione di Promozione Sociale in grado di portare avanti l’idea che ogni situazione ha in sé più interpretazioni e significati diversi, dove ogni circostanza prende forma sulla trama e su un ordito unico sviluppando uno scenario simbolico vastissimo: tra educazione e arte, tra cultura e materiale, tra design e sociale

in questi 3 decenni ho cercato di:

  • facilitare una cultura che tiene conto delle potenzialità peculiari degli individui
  • gestire processi di partecipazione con attitudini al lavoro collettivo
  • stimolare la creatività attraverso i talenti di ciascuno
  • favorire la crescita evolutiva nell’arco dell’esistenza umana
  • rispettare me stessa e l’ambiente circostante

lavorando in e con:

  • Nidi e Spazi Gioco, pubblici e privati, di Prato e di Firenze
  • Museo e luoghi culturali della Toscana e italiani
  • Eventi locali e nazionali
  • Associazioni e istituzioni su progetti di apprendimento alla sostenibilità
  • Centri di Formazione per la riqualificazioni di professionisti in ambito della Prima Infanzia, dei giovani e della genitorialità.
Panel 3

NEWS BOOK

L’istruzione è ciò che rimane dopo che uno ha dimenticato tutto ciò che aveva imparato a scuola. È un miracolo che la curiosità sopravviva all’istruzione formale.
Albert Einstein [1879 – 1955]

troverai il mio libro
GREEN SCHOOL – la scuola verde dei miei sogni CLICCA QUI
formato cartaceo (vol. 120 pp., formato 14×21 a colori in carta patinata opaca)
oppure e-Book versione Kindle

Dedico questo libro a 4 donne:
a Selena, figlia nata per essere felice, nata dal mio cuore
a Rita, per i viaggi fatti in gioventù e che ancora sogniamo di fare
a Betti, perché mi ha donato il mezzo più bello per fare la rivoluzione umana
ad Adriana, perché invecchieremo insieme sostenendo altri a viver bene

Conosci la Green School di Bali? Ho deciso di descrivere i principi e la storia di una delle scuole più apprezzate al mondo, che a soli 12 anni dalla sua apertura, proprio nel 2020 l’anno più difficile di questo secolo, vive un’espansione: è stata aperta la seconda sede Green School in Nuova Zelanda e altre apriranno a breve, in Sud Africa e in Messico. E chissà anche in Italia?

Green School è una scuola per imparare a essere felici, una scuola per coltivare la sensibilità giusta e saper affrontare la complessità del mondo. Questo libro potrebbe accendere una scintilla ai tanti educatori, insegnanti e genitori affinché possano contribuire a realizzare luoghi così aperti, liberi e belli.

Sì, è possibile! Tutti insieme, possiamo creare una scuola che supporta i giovani ad esprimersi, in base alle proprie intrinseche peculiarità, e portarli ad amare la terra prima di chiedere loro di salvarla.

prefazione di Chris Thompson

L’istruzione è ciò che rimane dopo, che uno ha dimenticato tutto ciò che aveva imparato a scuola. È un miracolo che la curiosità sopravviva all’istruzione formale.
Albert Einstein [1879 – 1955]

Qualche anno fa, accompagnai un gruppo di cinquanta visitatori in un tour alla Green School. Mentre eravamo seduti in una bellissima struttura di bambù, ho fatto fare un breve esercizio su come percepivano e osservavano l’ambiente, e di conseguenza, il nostro metodo di insegnamento nella scuola. Come al solito, hanno risposto con aggettivi tipo: bello, naturale, verde, calmante e descrizioni simili.

Una ragazza di 14 anni, Crystal, ha alzato la mano. L’ho invitata a parlare e lei ha risposto: “Penso che questo edificio assomigli a un drago”.

Le ho risposto che nessuno l’aveva mai detto, al che, si è seduta di nuovo e ha sorriso. Durante il tour Crystal ha fatto molte domande sulla scuola, mi ha chiesto cosa fanno i ragazzi quando si diplomano. Le ho spiegato che la maggior parte di loro va all’università, ma soprattutto ognuno persegue qualcosa di suo interesse. Le ho chiesto cosa le sarebbe piaciuto fare e mi ha spiegato con enfasi, di fronte a tutto il gruppo, che voleva fare l’avvocato e suonava il piano. Le ho risposto: “È una cosa bellissima, abbiamo bisogno di più musicisti nel mondo, penso che sia meraviglioso che tu suoni il piano”. Quando abbiamo finito, Crystal si è avvicinata a me. Ho visto le lacrime sgorgare dai suoi occhi mentre mi guardava e mi ha detto: “Non mi piace suonare il piano”.

Nonostante fossi un completo estraneo, Crystal mi ha confidato in privato la sua verità. Abbiamo parlato e lei si è aperta con me, mentre la sua famiglia girellava per scattare foto della scuola. Era chiaro che nessuno aveva mai chiesto a quella ragazzina cosa voleva fare della sua vita. Le era stato solo detto cosa doveva fare e questo la stava letteralmente facendo a pezzi.
Eppure, Crystal non è un’eccezione. Ci sono centinaia di milioni di Crystal nel mondo.

Conosciamo tutti il mantra: vai a scuola, prendi buoni voti, prenditi una laurea, trova un buon lavoro, guadagna soldi, sposati, fai figli e poi sarai felice.

Sebbene alcuni aspetti di questo modello di realizzazione funzionino per alcune persone, sappiamo fin troppo bene che questo percorso non porta sempre alla felicità. In effetti, spesso è vero il contrario.

La maggior parte dei bambini è infelice a scuola e la maggior parte degli adulti è infelice al lavoro[1].Questo è devastante, se si considera che trascorriamo circa il 73% della nostra vita andando a scuola e al lavoro.

Trovo triste che la scuola sia spesso un luogo che spoglia i bambini della loro gioia per il mondo. La vita non è forse troppo breve per passare una parte così grande del nostro tempo in un posto che manca di ispirazione e speranza? Se chiediamo ai bambini perché vanno a scuola, otterremo, quasi da tutti, una di queste risposte: per prendere buoni voti, per frequentare l’università e perché i miei genitori mi dicono di farlo e non so perché.

Allora, come siamo arrivati fin qui?

Le scuole si focalizzano unicamente sullo sviluppo cognitivo. Lo abbiamo sperimentato tutti, fin da piccoli, quando l’insegnante pone alla classe una domanda di cui solo una manciata di alunni conosce la risposta, l’insegnante sceglie il bambino con la mano alzata e lo loda per avere dato la risposta. Poi prosegue, la settimana successiva, con un test sulle stesse informazioni grazie al quale gli stessi studenti hanno gli stessi buoni risultati.

I bambini imparano, fin dalla tenera età, che la società premia i risultati intellettuali. Eppure, non siamo fatti di solo intelletto, ma abbiamo anche i cosiddetti “quadranti” emotivi, spirituali e fisici. Ciascuno di essi è rilevante e altrettanto importante per la nostra crescita e il nostro sviluppo. Un approccio equilibrato all’apprendimento che affronti ciascuna di queste aree è ciò che definisce un’autentica educazione olistica.

Il “quadrante spirituale” è quello più trascurato dall’educazione, sebbene questa sia la parte che ci definisce veramente. La spiritualità in questo ambito non è religione. La spiritualità è la nostra voce interiore, senso intuitivo, bussola interna, saggezza e creatività. Spesso vediamo questa sfera intima in conflitto con l’intelletto. Sappiamo quasi sempre, cosa vogliamo e cosa è giusto, ma il nostro intelletto prevale sul nostro vero io poiché siamo stati addestrati a ripiegare sull’intelletto, proprio per i metodi usati a scuola e per il conformismo sociale. La scuola ha forzato una disconnessione dello spirito dalla nostra identità più completa. Il risultato è che i bambini sono catapultati nel mondo incompleti, poiché utilizzano solo una frazione della loro intera essenza.  Qual è lo scopo del successo personale se rende le persone infelici?

L’Università di Harvard sta ancora conducendo uno studio che dura da 80 anni. Ha esaminato la vita di centinaia di persone dall’infanzia fino alla vecchiaia. Lo studio ha stabilito che la cosa più importante per una vita sana e felice sono le buone relazioni[2].

E le buone relazioni non nascono dall’intelletto. Vengono dal cuore e dallo spirito.

C’è l’abitudine di liquidare le preoccupazioni scolastiche dei nostri figli semplicemente come il bisogno di “resistere e sforzarsi”. L’attenzione alla valutazione con vari test disciplinari crea un ambiente che non favorisce il supporto emotivo.
Ora siamo in una situazione in cui i bambini non sono solo infelici e depressi: i tassi di suicidio sono aumentati ed è un fenomeno dilagante nelle scuole di tutto il mondo[3].

In una scuola superiore negli Stati Uniti, il 12% degli studenti ha seriamente preso in considerazione il suicidio negli ultimi 12 mesi[4]. Un genitore della scuola ha riassunto così la situazione: “Siamo noi che dobbiamo assumerci la responsabilità di non esercitare pressione sui bambini affinché abbiano successo”.

Quindi cosa pensiamo di fare? Come affrontiamo questo problema di disconnessione spirituale?

Personalmente, dopo aver trascorso oltre 40 anni nell’obbligo di sentirsi realizzato e nel modello proposto nel mondo aziendale, avevo bisogno di un cambiamento. Stavo perdendo la mia anima e avevo un conflitto tra testa e cuore. Così nel 2010 abbiamo trasferito la nostra famiglia a Bali, in Indonesia, per iscrivere i nostri figli di 3 e 7 anni alla Green School.

La magia della Green School non è in ciò che è visibile agli occhi, è in ciò che viene insegnato. Qui si affrontano consapevolmente gli aspetti spirituali, intellettuali, fisici ed emotivi del bambino. A differenza della maggior parte delle scuole, l’obiettivo della Green School non è quello di portare i bambini all’università. I voti e gli esami non sono al centro dell’attenzione e vengono utilizzati solo nelle classi degli alunni più grandi come requisito per accedere all’istruzione superiore.

I bambini imparano in modo integrato e contestuale la matematica, le scienze, la lingua, la storia, la fisica e tutte le discipline. Capiscono cosa stanno imparando. Il 60% del tempo viene trascorso al di fuori della classe, in modo che i bambini acquisiscano esperienze e comprensione del mondo reale.
Il modello di apprendimento della Green School non è unico né nuovo, si basa sulla ricerca e sui migliori approcci educativi.

La Finlandia, considerata il paese leader nel mondo per quanto riguarda l’istruzione, ha un modello educativo simile a quello della Green School nel suo approccio complessivo rivolto al bambino. Ha implementato il modello a livello nazionale con risultati straordinari. Non è forse un caso se la Finlandia è al primo posto al mondo secondo il Rapporto mondiale sulla felicità 2020 delle Nazioni Unite.

La Green School non è l’unica risposta. È solo una delle possibili soluzioni. Alla fine, Green School sta solo permettendo al bambino di essere sé stesso. Questo è difficile in una società che tende a controllare tutto e dove i media tentano di stabilire chi e come dovremmo essere.

Cosa possiamo fare come genitori?

Ridefiniamo prima di tutto cosa significa avere successo nella società. Chiediamo ai nostri figli cosa hanno imparato, invece di quale voto hanno preso in un compito in classe. Diamo loro spazio per essere sé stessi ed esplorare il mondo al loro ritmo. Smettiamo di tenere i nostri figli in ostaggio di un sistema scolastico che propone un’incessante spinta al confronto con gli altri bambini. Che senso ha far raggiungere ai nostri figli determinati obiettivi se sono infelici o peggio, arrivano a metter fine alla loro vita? Spero che i bambini possano sviluppare la loro vita interiore, seguire un po’ di più il loro cuore e un po’ meno la testa.

Immaginate un mondo in cui seguiamo il nostro percorso piuttosto che un percorso che è stato modellato e definito dalla società?

E se guardassimo i nostri figli negli occhi e dicessimo loro:

“Tu sei abbastanza. Sei perfetto. Ti voglio bene.”

Immaginate.

Chris Thompson
ex Direttore della Green School Bali e co-fondatore di The Bridge @ Green School.


[1]. Yale Center for Emotional Intelligence study US High School Students. Analytics and consulting firm, Great Place to Work, 2019 report on happiness in the workplace.

[2].  Harvard Study of Adult Development.

[3]. World Health Organization 2019 report Suicide in the World.

[4]. Survey from Palo Alto, CA, USA high schools, 2014.

… e CONTINuO a FARE Formazione esplorativa

da molti anni ormai la formazione personale è la propria Carta d’Identità
per chi opera in ambito educativo e scolastico è fondamentale poter costruire un bagaglio ricco di strumenti idonei a far crescere e arricchire il processo di apprendimento e la soddisfazione dei ragazzi e bambini

il mio desiderio è poter esser utile a molti insegnanti, educatori e genitori

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